Regime impatriati 2024, cosa cambia per il Modello 730: cosa considerare

Ci sono diverse novità per ciò che concerne il regime impatriati 2024. Ecco tutte le modifiche sul modello 730.

I lavoratori che trasferiscono la loro residenza in Italia possono beneficiare di un regime di tassazione agevolata temporaneo. Tutto questo dipende dall’articolo 5 del decreto legislativo n. 209/2023. Questo regime mira a incentivare il ritorno in Italia di professionisti qualificati offrendo un significativo sgravio fiscale. È il regime degli impatriati. Ecco in cosa consiste a partire dal reddito d’imposta 2024.

Regime impatriati novità
Regime impatriati: cosa cambia nel modello 730 foto: Ansa – (stedo.it)

Il nuovo regime di tassazione agevolata rappresenta un’opportunità significativa per i lavoratori qualificati che scelgono di trasferire la propria residenza in Italia, offrendo vantaggi fiscali e incentivando il ritorno di talenti nel Paese. Con condizioni chiare e benefici tangibili, questo strumento potrebbe diventare un elemento chiave nella strategia di attrazione di capitale umano qualificato.

Il regime consente ai redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente e ai redditi da lavoro autonomo derivanti da arti e professioni prodotti in Italia, entro un limite annuo di 600.000 euro, di concorrere alla formazione del reddito complessivo solo per il 50% del loro ammontare.

Regime impatriati: le novità sul Modello 730

Il regime agevolato si applica per il periodo d’imposta in cui avviene il trasferimento della residenza fiscale in Italia e per i successivi quattro periodi d’imposta. Se la residenza fiscale non viene mantenuta per almeno quattro anni, i benefici vengono revocati e si procede al recupero di quelli già fruiti, con l’applicazione dei relativi interessi.

Per poter usufruire di queste agevolazioni, i lavoratori devono soddisfare specifiche condizioni. Innanzitutto, i lavoratori devono impegnarsi a mantenere la residenza fiscale in Italia per almeno quattro anni. Non devono essere stati residenti fiscali in Italia nei tre periodi d’imposta precedenti al trasferimento.

Regime impatriati
Regime impatriati: le novità sul Modello 730 – (stedo.it)

L’attività lavorativa deve essere svolta per la maggior parte del periodo d’imposta in Italia. I lavoratori devono possedere requisiti di elevata qualificazione o specializzazione, come indicato dai decreti legislativi n. 108/2012 e n. 206/2007. Se il lavoratore trasferito in Italia ha prestato attività lavorativa per lo stesso datore di lavoro all’estero, oppure per un soggetto appartenente allo stesso gruppo, sono richiesti ulteriori periodi di residenza all’estero:

Per chi trasferisce la residenza in Italia nel 2024, il regime agevolato si estende per ulteriori tre periodi d’imposta se il lavoratore diventa proprietario di un’unità immobiliare residenziale adibita ad abitazione principale in Italia entro il 31 dicembre 2023 o nei dodici mesi precedenti al trasferimento.

Inoltre, esiste un ulteriore vantaggio per i lavoratori con figli minorenni: i redditi concorrono alla formazione del reddito complessivo per il 40% se il lavoratore si trasferisce con un figlio minore, o in caso di nascita o adozione di un minore durante il periodo di fruizione del regime. Questo beneficio decorre dal periodo d’imposta in corso al momento della nascita o dell’adozione e si applica per il tempo residuo del regime agevolato, purché il minore risieda in Italia durante il periodo di fruizione del regime.

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