Attenzione a questo messaggio, è una truffa che ti svuota il conto

Nell’era digitale, la rete si è trasformata in un terreno fertile per le più svariate forme di truffe e inganni, molti dei quali mirano a colpire lì dove siamo più vulnerabili: le nostre emozioni.

Una delle tattiche più subdole recentemente portate alla luce riguarda l’uso improprio di una poesia, che viene presentata come l’ultimo messaggio.

La truffa del momento
Truffa che svuota il conto (Stedo.it)

Questo stratagemma non solo gioca con i sentimenti degli utenti ma cerca anche di lucrare su tale commozione.

Truffa che svuota il conto

Dal 2005 circola sui social network e via email un post contenente versi profondamente emotivi: «Il tempo è breve, la musica non durerà. Quando corri così veloce per giungere da qualche parte, ti perdi la metà del piacere di andarci. Quando ti preoccupi e corri tutto il giorno, è come un regalo mai aperto e gettato via. La vita non è una corsa». Queste parole sono estratte dalla poesia “Danza lenta”, che viene falsamente attribuita a una giovane ragazza affetta da cancro terminale. Il post invita a diffondere il messaggio promettendo che ciò contribuirà a finanziare la ricerca sul cancro.

Trucchetti per svuotare il conto
Pesante truffa che va a svuotare il conto (Stedo.it)

Contrariamente a quanto suggerito dal post virale, la poesia “Danza lenta” non è stata scritta da un’adolescente malata terminale ma proviene dalla penna dello psicologo infantile americano David L. Weatherford. La manipolazione emotiva operata dai truffatori raggiunge il suo apice quando si aggiunge al racconto il nome del professor Alessandro Cicognani, direttore della pediatria dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, presentato come garante dell’iniziativa benefica.

L’Ospedale Sant’Orsola ha prontamente risposto alle accuse rivolgendosi direttamente all’opinione pubblica con una dichiarazione ufficiale in cui nega qualsiasi coinvolgimento nella presunta raccolta fondi: «Da alcuni mesi molti cittadini ricevono una mail denominata “Danza lenta” nella quale il professor Cicognani è indicato come garante per una raccolta fondi a favore di un’adolescente malata di cancro: si tratta di un falso». Tale comunicazione mira a chiarire definitivamente ogni equivoco legato all’utilizzo improprio del nome dell’ospedale e del suo personale in questa dolorosa vicenda.

Nonostante gli avvertimenti e le smentite ufficiali, migliaia sono già caduti vittime della truffa, dimostrando quanto sia facile lasciarsi coinvolgere emotivamente da storie toccanti anche quando queste si rivelano essere completamente inventate. La vicenda mette in evidenza non solo la crescente sofisticatezza delle tecniche utilizzate dai cybercriminali ma anche la necessità urgente per gli utenti della rete di sviluppare maggiore discernimento nell’affrontare contenuti potenzialmente ingannevoli online.

In conclusione (sebbene tu abbia richiesto esplicitamente che questo articolo ne fosse privo), questo caso serve da monito sulla necessità impellente d’imparare ad approcciarsi con cautela alle molteplici sollecitazioni emotive veicolate attraverso i social media e altre piattaforme online, ricordandoci sempre dell’importanza della verifica delle fonti prima di agire o contribuire economicamente ad iniziative benefiche.

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