Mao Tse Tung
Nasce
a Shaoshan, Hunan, nel 1893, da una famiglia di ricchi contadini.
Giovanissimo si arruola per un breve periodo nell'esercito
nazionalista durante la ribellione contro la dinastia Manciù;
si diploma alla Scuola normale di Changsha e si avvicina al pensiero
occidentale approfondendo nel contempo la filosofia e la cultura
cinesi. In seguito, lavora come assistente bibliotecario
all'Università di Pechino. In questi anni entra in contatto
con le correnti politiche radicali e rivoluzionarie, e nel 1920
aderisce al marxismo. Nel 1921 partecipa alla fondazione del Partito
comunista cinese a Shanghai.
Sensibile alle istanze sociali e profondamente interessato alla situazione delle campagne, Mao torna nella sua regione d'origine, lo Hunan, per organizzare le masse contadine e riscattarle dalla condizione di estrema miseria in cui versano. All'inizio del 1927 pubblica il volume Inchiesta sul movimento contadino nello Hunan, in cui delinea la sua teoria, basata sul principio che la principale forza rivoluzionaria della Cina risiede nel malcontento dei contadini.
Si allontana dalle direttive del partito e organizza le masse dei contadini e dei lavoratori costituendo le basi rosse e scatena la "sollevazione dei raccolti d'autunno"; per sfuggire alla repressione del Guomindang, diretta ora su militanti e villaggi, si mette alla testa di un esercito di contadini che guida al sicuro tra le montagne del Jiangxi.
Nel 1931 viene eletto primo presidente della nuova Repubblica sovietica cinese, ma non segue il programma del Comitato centrale comunista incentrato sulle masse urbane, dedicandosi a una graduale riforma agraria e ponendo i contadini al centro della sua azione politica. Sviluppa nuove tattiche di guerriglia spostando lo scontro armato con le forze del Guomindang nella difficile geografia dell'entroterra, dove le truppe nazionaliste vengono distrutte dalla milizia pesante dell'Armata Rossa maoista. Nel 1934, però, le truppe nazionaliste di Jiang Jieshi lanciano un'imponente offensiva con lo scopo di accerchiare le basi dei comunisti, i quali, guidati da Mao, iniziano la storica ritirata verso lo Shaanxi, nel nord-ovest del paese (la Lunga Marcia di 9600 km).
Nel frattempo i giapponesi, alla ricerca di nuovi mercati e territori in Cina, invadono la Manciuria (1931) e la Cina nordorientale (1932). Mao cerca l'alleanza del riluttante Jiang per resistere agli invasori (1937). Nelle zone liberate applica la nuova riforma agraria, unendo alla lotta contro l'impero giapponese l'opposizione antifeudale: gli affitti per le terre sono ridotti e le tasse diventano più eque.
In questo periodo Mao sposa l'attrice Lan P'ing, più nota come Jang Qing.
Conclusa la vittoriosa resistenza dei guerriglieri comunisti contro i giapponesi, in Cina ricomincia la guerra civile che si protrae fino al 1949, anno in cui le truppe del Guomindang vengono definitivamente sconfitte e costrette a rifugiarsi nell'isola di Taiwan. Il 1° ottobre 1949 viene proclamata la Repubblica popolare cinese e Mao diventa il presidente del Consiglio del governo centrale del popolo, ovvero, come fu poi definito, "il Grande Timoniere".
Fra i vari libri e manifesti scritti da Mao, il più celebre resta il "Libretto rosso", ovvero I pensieri del presidente Mao, le cui teorie influenzarono molti movimenti marxisti-leninisti occidentali.
Muore a Pechino nel 1976.